Cos’è davvero la libertà?
Quand’è che siamo davvero liberi?
Non mi hanno mai convinta le regole e i ‘consigli’ della società…
Trovati un buon lavoro, stabile, e ben retribuito;
Lavora sodo e fai sacrifici, così “un giorno”…
Vestiti in un certo modo, così gli altri ti danno maggior valore…
Sii sempre presente sui sociale e pubblica tutti i giorni, altrimenti l’algoritmo…
Fai DI PIÙ, non ti accontentare, più soldi, più clienti.
La domanda che mi pongo è sempre la stessa:
“Quanto mi costa questo risultato, in termini di pace interiore, tempo e libertà?”
La mia idea di libertà non prevede il PIÙ, ma il MENO.
Non l’aggiungere, ma l’eliminare.
Eliminare il senso di colpa legato alla non produttività;
Il bisogno di apparire e di essere riconosciuta;
La zavorra mentale fatta di pensieri caotici che vagano, senza controllo, tra passato e futuro;
Cose che non mi servono;
La compulsione all’acquisto e il bisogno di essere alla moda;
Ombre e conflitti interiori;
Persone che mi risucchiano solo energia, senza aggiungere alcuna ricchezza alla mia vita;
Eliminare qualsiasi forma di dipendenza.
Perché è solo grazie ad un processo di eliminazione, continua e costante, che si può realizzare la vera libertà.
Il problema é che, quando elimini tutto, e hai tanto tempo vuoto, la mente tende un’altra trappola con la domanda:
“E ora che faccio?!”
e con essa, il senso di irrequietezza che ti porta sempre da qualche altra parte, che ti fa sentire come se stessi perdendo tempo, come se ti mancasse qualcosa, o che dovresti fare qualcosa.
Ed è proprio grazie a quel senso di irrequietezza che ti rendi conto che hai ancora un grande lavoro interiore da fare e che il senso e lo scopo della vita è:
Riuscire a vivere il presente, qui e ora.
E accettare l’immensa verità che non ti manca niente.