Oggi c’è un boom di spiritualità! Sui social ci sono guru di ogni genere che parlano di spiritualità: spiritual coach, numerologi, canalizzatori, yogi, e nuove sacerdotesse…!
Ma cos’è davvero la spiritualità? E come possiamo riconoscere una persona realmente spirituale?
Prima di tutto, vediamo cosa non è la spiritualità.
Non è la meditazione, non è lo yoga, non è la numerologia, non è la “manifestazione”, non è lo spiritual coaching, non sono dei riti. Queste sono solo delle pratiche, delle conoscenze (spesso mediocri e distorte a causa dell’incompetenza e del grado di essere di coloro che le “insegnano”) che possono aiutarci a conoscerci meglio e a sentirci meglio.
Non ha a che fare neanche con il buonismo, il sentimentalismo, le regole morali e comportamentali. Non è che sei spirituale se cammini scalzo, mangi vegano e dici Namastè, Anime belle, fratelli e sorelle, per intenderci!
Questi sono soltanto cliché, maschere spirituali, inganni dell’ego che gode nel sentirsi e apparire spirituale, quindi superiore rispetto agli altri!
La realtà è che la spiritualità è la nostra Essenza, è lo scopo della nostra esistenza, la sostanza divina di cui siamo impregnati.
Un’essenza con la quale, però, non riusciamo a connetterci se siamo addormentati e identificati con la nostra macchina.
Ecco perché serve il lavoro interiore, per risvegliarla.
E come riconosci una persona spirituale?
Non puoi.
Semplicemente perché la persona ‘spirituale’ non fa sfoggio della sua “spiritualità”, non ha bisogno di dimostrare, di apparire, di convincere.
All’esterno può apparire come te, ma dentro è diversa. È in uno stato di coscienza diverso che può essere scorto dal suo sguardo, dal suo modo di muoversi e parlare, dall’energia che emana…
Resta il fatto che una persona addormentata non riconosce una sveglia. Potresti passare accanto a Gesù e non accorgertene!
Come dice Robert Burton:
Soltanto un cigno può riconoscere un altro cigno.
Buon Risveglio.
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